“Edipo a Colono”, grande classico impreziosito dall’eccezionale presenza di Mamadou Dioume , grande artista internazionale, già Attore e Collaboratore di Peter Brook, fra gli interpreti del capolavoro brookiano “Mahabharata” e di “The Tempest” di Julie Taymor con Helen Mirren.
Edipo ormai vecchio e cieco giunge alla fine del suo viaggio:
distrutto dalla Vita, dal Destino, dagli Dei vaga come un
mendicante alla disperata ricerca di un Senso.
Edipo non
è nient’altro che lo specchio dell’essere umano e ne riflette la
natura profonda. Le vicende che vive il nostro protagonista non
hanno più significato nella loro dimensione individuale e privata
ma devono essere restituite al pubblico nella loro dimensione
universale e umana. Edipo è dunque “tutti gli uomini”: la sua
storia, le sue azioni, le estreme conseguenze e l’epilogo della sua
vicenda riflettono la storia interiore di tutti noi.
La natura oscura, predatoria e violenta dell’Uomo ci dà la misura
della sua umanità rendendolo un “Colpevole senza Colpa” e condannandolo al dolore, alla perpetua ricerca dell’espiazione e alla
malinconica accettazione della tardiva scoperta di sé.
Da ciò scaturiscono dolorose riflessioni sulla vita, sulla morte, sulla vecchiaia, sulla cecità, sulla caduta, sulla salvezza.
Il pubblico è chiamato ad affrontare un viaggio nell’essere umano
accanto a Edipo, dal suo arrivo a Colono fino alla sua discesa negli inferi. Anche lo spettatore si ritroverà “Straniero in terra straniera”, incarnazione di una “Creatura mostruosa” che chiede di essere accolta, personificazione del “Diverso” che desidera solo accettazione, immagine dell’Essere Umano che cerca la salvezza
tanto esteriore quanto interiore.